Torre Chianca: il connubio tra storia e natura a due passi da Porto Cesareo
Spunta su una penisola del versante ionico tra Torre Lapillo e Porto Cesareo e con la sua base quadrata di oltre quindici metri e un’altezza che raggiunge i diciotto è una delle torri costiere più grandi che si incontrano lungo il litorale salentino. Forse è anche una delle più spettacolari per il contesto che la circonda, fatto di ambienti naturali e selvaggi.
Signore e signori, vi presentiamo Torre Chianca!
Avete presente le torri costiere di avvistamento e difesa del Salento fatte erigere dall’imperatore Carlo V di Asburgo tra il XVI ed il XVII secolo per proteggere la costa dalle continue incursioni via mare di Turchi e Saraceni?
Bene, Torre Chianca è una di quelle. E se vi state chiedendo cosa voglia dire “chianca” vi accontentiamo subito: è il termine dialettale utilizzato per indicare le lastre di pietra.
Torre Chianca, un po’ di storia
Che fa parte delle torri costiere costruite durante il dominio spagnolo lo abbiamo già accennato, ma questa torre del 1500 ha una particolarità in più rispetto alle altre. Anzi, due.
Durante la seconda guerra mondiale questa torre venne usata dapprima come base militare dai soldati italiani che decisero di creare al suo interno un’artiglieria, poi finì per diventare il bersaglio dei soldati tedeschi che – rifugiatisi nelle zone di San Pancrazio e Leverano – utilizzavano l’area della torre per le loro esercitazioni belliche. E le lesioni e le ammaccature causate dalle bombe di cemento lanciate dai cacciabombardieri Stuka sono visibili ancora oggi…
La torre risulta comunque essere oggi non solo una delle più imponenti del territorio ma anche una di quelle meglio conservate e “attive”. Una serie di accurati restauri che hanno mirato a consolidare soffitti e pareti, le hanno infatti permesso di ospitare al suo interno la sede del Centro di Primo Soccorso Tartarughe Marine.
Torre Chianca, la spiaggia bianca e il mare cristallino
Il paesaggio è pittoresco, da cartolina. La spiaggia di sabbia bianca si unisce alle sfumature smeraldo di un mare cristallino e al verde lussureggiante della macchia mediterranea. Anche qui, come in tutta la zona che ricade nell’area naturale protetta di Porto Cesareo, riecheggia il profumo intenso delle erbe aromatiche… un angolo che coinvolge e aggrada tutti i sistemi sensoriali richiamando al relax più totale.
Ma mettiamo da parte il lato artistico del posto e concentriamoci su quello pratico!
Spiaggia libera o lidi attrezzati? La spiaggia di Torre Chianca è un fazzoletto di spiaggia libera di circa cinquecento metri, come l’adiacente e più conosciuta spiaggia delle Dune. Ma i lidi attrezzati sono nelle immediate vicinanze e non mancano certo musica, divertimento e animazione. Dunque a voi la scelta.
Atra informazione pratica, che piacerà a tutti ma soprattutto alle famiglie con bambini piccoli al seguito: i fondali sono bassissimi e sabbiosi, con piccolissimi tratti rocciosi nelle vicinanze della torre.
Torre Chianca, fondali a prova di snorkeling!
Sì, sappiamo che ve lo state chiedendo e ora proviamo a dare la risposta a una delle più classiche domande in stile Google: cosa fare nella spiaggia di Torre Chianca?
Snorkeling sicuramente. Qui i fondali pullulano, pullulano, di colori e di storia! Peschi, spugne, coralli… e a pochi metri dalla torre quattro colonne moniliche in marmo cipollino di epoca romana riconducibili al II d.C.
Le colonne, che presentano una lunghezza di circa nove metri e un diametro di 85 centimetri, sono ben visibili anche a occhio nudo, a pelo d’acqua, durante una gita in barca con destinazione Isola dei Conigli… ma vogliamo mettere il fascino di avere la storia a un palmo di mano?
E se vi piace la storia e non disdegnate una passeggiata culturale tra un bagno, una gita in barca e un’immersione, sappiate che a pochissimi chilometri dalla spiaggia di Torre Chianca è presente il sito archeologico “Scalo di Furno”. Stiamo parlando di un’area che rappresenta un patrimonio di enorme prestigio storico e archeologico per la costa ionica salentina, che testimonia come la zona sia stata in epoca romana un’area portuale strategica del Salento. Il tutto racchiuso e custodito nella bellezza della macchia mediterranea.